Una dieta ricca di alimenti stagionali e locali si rivela fondamentale per la salute e il benessere. Il consumo di...
LE PROPRIETA' DELLA MACA
MACA: PRINCIPI ATTIVI E AZIONI BIOLOGICHE
La Maca (Lepidium meyenii Walpers o Lepidium peruvianum) è una pianta tipica del Perù e delle Ande. E’ nota sia per il suo contenuto di nutrienti che la rende un ottimo alimento, sia per la presenza, soprattutto nella sua radice che è la parte più usata, di composti farmacologicamente attivi.
La radice contiene in particolare:
- Proteine
- Amido
- Fibre alimentari
- Polisaccaridi,
- Glucosinolati,
- Maca idantoine,
- ecc
Il fitocomplesso della Maca esercita una molteplicità di azioni:
- è un afrodisiaco e stimola l’apparato riproduttivo sia maschile che femminile
- è un neuroprotettore
- è antiossidante
- riduce la fatica
- mostra azione anticancro
- è epatoprotettore
- stimola il sistema immunitario ed è antivirale
- stimola la digestione
- stimola la memoria
L’EFFETTO SULL’APPARATO RIPRODUTTORE
La maca viene tradizionalmente utilizzata per il suo effetto stimolante sull’apparato riproduttivo maschile e femminile, sembra infatti in grado di stimolare la libdo, aumentare la feritlità e incrementare la produzione di spermatozoi.
Queste azioni sono dovute in parte ai polifenoli della maca, che ad esempio sono in grado di stimolare la seprmatogenesi, inoltre sembra che il fitocomplesso aumenti i livelli di testosterone dell’organismo.
Anche i Glucosinolati potrebbero contribuire all’effetto finale in quanto contribuiscono a controllare i livelli di zinco dell’organismo.
La Maca è poi in grado di ridurre i sintomi di premenopausa e menopausa nella donna, bilanciando i livelli ormonali, contribuendo a mantenere una corretta densità ossea e riducendo l'incidenza di depressione.
LA RIDUZIONE DELLA FATICA
Diversi studi su modelli animali dimostrano che la Maca è utile per ridurre la fatica, aumentare la resistenza dell’organismo e migliorare le performance atletiche. Questo effetto è dovuto soprattutto ai polisaccaridi della Maca, come dimostra l’aumento di antiossidanti sierici e la riduzione dei livelli di metaboliti come l’acido lattico in seguito alla loro assunzione in modelli in vivo.
L’EFFETTO ANTIOSSIDANTE
Gli estratti di Maca sono potenti antiossidanti con elevate capacità di scavenging nei confronti dei radicali idrossile, DPPH, anione superossido, etc…L’azione antiossidante è dovuta principalmente a polifenoli, glucosinolati, alcamidi, e polisaccaridi.
NEUROPROTEZIONE E STIMOLO DELLA MEMORIA
L’effetto neuroprotettivo e di stimolo della memoria esercitato della Maca è stato dimostrato da moltissimi studi in vivo e in vitro. I meccanismi che sottendono a questo effetto sono diversi, l’estratto di Maca è infatti in grado di:
- ridurre lo stress ossidativo a livello del sistema nervoso
- inibire acetilcolinesterasi, butirrilcolinesterasi e alcune idrolasi
- modulare la sintesi e il rilascio di neurotrasmettitori
- ridurre o modulare l’apoptosi neuronale
LA POSSIBILE AZIONE ANTICANCRO
Alcuni principi attivi della Maca (Maca Pyrroline A, B e C) sono noti per la loro azione antiproliferativa nei confronti di cellule tumorali NB4 (Leucemia promielocitica acuta umana), A549 (cellule di adenocarcinoma epatico umane), SH SY5Y (cellule di neuroblastoma umano), PC3 (cellule di tumore prostatico umane) e MCF-7 (cellule di adenocarcinoma mammario umano).
Anche altre molecole presenti nella Maca come i Glucosinolati e i loro derivati e le Antocianine potrebbero contribuire all’azione antitumorale in quanto aumentano l’espressione (per azione sulla sintesi di mRNA) dei recettori per gli androgeni e per il PSA.
I Flavonoidi della Maca inoltre sono considerati principi attivi chemiopreventivi nei confronti di diversi tipi di cancro.
LA PROTEZIONE EPATICA
E’ stato dimostrato che i polisaccaridi della Maca proteggono il fegato dai danni indotti dall’alcol. Questo effetto protettivo si deve sicuramente all’azione antiossidante di queste molecole, ma non solo. I polisaccaridi sono infatti anche in grado di:
- ridurre l’attività di alcune aminotransferasi
- ridurre i livelli di trigliceridi e colesterolo nel sangue
- aumentare i livelli di antiossidanti epatici come SOD, GPX, GST,...
L’EFFETTO ANTIMICROBICO E PESTICIDA
La Maca in vitro si è dimostrata essere un efficace antimicrobico, attivo, tra gli altri, contro il virus dell'influenza A e B.
LA IMMUNOREGOLAZIONE
L'estratto di Maca esercita, con meccanismo non del tutto noto, un effetto regolatorio sull’attività del sistema immunitario. Stimola soprattutto l’attività delle cellule fagocitiche.
Inoltre induce il rilascio di NO e di citochine come IL-6, IL-10 e TNF-α.
L’EFFETTO SULLA DIGESTIONE
La Maca sembra anche in grado di stimolare la digestione favorendo la motilità gastrointestinale e aumentando livelli di motilina e gastrina.
E’ importante sottolineare che, sebbene la maca viene usata dalla medicina tradizionale da secoli, gli studi rigorosi su questi effetti sono molto recenti e in molti casi gli studi clinici rigorosi sull’uomo sono pochi, sono per ora stati effettuati studi soprattutto su modelli animali. Per queste ragioni tutti questi effetti andranno ulteriormente indagati e sono necessarie ulteriori conferme.
SICUREZZA DEI PRODOTTI A BASE DI MACA
L’utilizzo secolare della Maca in medicina tradizionale ci indica che si tratta di una pianta in generale abbastanza sicura, anche da recenti indagini è emerso che la tossicità acuta da ingestione di Maca è molto ridotta.
Alcuni dei possibili effetti collaterali della pianta comprendono un danno epatico e l’aumento della pressione sanguigna.
Anche per quanto riguarda gli effetti collaterali in ogni caso ulteriori studi sono necessari.
La Maca è uno degli ingredienti attivi di ANTI STANCHEZZA 1, un integratore alimentare ad azione tonico adattogena e rilassante per contrastare la stanchezza e ripristinare l'energia mentale e fisica.
SCOPRI DI PIù SU ANTISTANCHEZZA 1
CLICCA QUI
BIBLIOGRAFIA:
Sunan Wang, Fan Zhu, Chemical composition and health effects of maca (Lepidium meyenii), Food Chemistry, Volume 288, 2019, Pages 422-443, ISSN 0308-8146, https://doi.org/10.1016/j.foodchem.2019.02.071.
Top autori